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Troy Bayliss
Bayliss 2004
Dati Anagrafici:
Nome: Troy
Cognome: Bayliss
Data di Nascita: 30/03/1969
Luogo di nascita: Taree, Australia
Cittadinanza: Australiana
Dati Agonistici:
Stagioni:

1998, 2000-2002, 2006-2008, 2015 in Superbike

2003-2004, 2006 in MotoGP

Esordio: Donington 1998, Superbike
GP disputati: -
GP vinti: -
Podi: -
Punti ottenuti: -
Pole Position: -
Giro veloce: -

Troy Bayliss (Taree, 30 marzo 1969) è un pilota motociclistico, 3 volte vincitore del campionato mondiale di Superbike e ritiratosi dall'attività agonistica.

Oltre ad i successi nel mondiale superbike ha vinto una volta il campionato britannico Superbike nel 1999. Visti la carriera ed i risultati il suo nome è associato a quello della Ducati.

Biografia[]

All'età di 10 anni inizia a cimentarsi con le gare motociclistiche, di motocross e dirt track, che poi abbandona perché non riesce ad emergere e non ha soldi per continuare a gareggiare.[1]

Inizia dunque a lavorare e trova posto come carrozziere, specializzandosi nella verniciatura a spray[2][3] (da qui deriva il soprannome "il carrozziere"). Nel 1992, a 23 anni, riesce finalmente a ritornare nel mondo delle competizioni iscrivendosi nel campionato 250SP australiano con una Kawasaki KR-1 ed a passare nella classe 600 l'anno successivo.

Nel 1994 partecipa alla sua seconda stagione del campionato australiano 600 e si classifica sesto, l'anno successivo addirittura secondo, quest'ennesimo ottimo risultato lo proietta in sella al team Kawasaki Australia (la squadra ufficiale Kawasaki nel campionato Australiano Superbike) che nel 1996 gli permette di terminare al terzo posto il campionato.

Nel 1997, all'età di 28 anni, le sue capacità si manifestano a livello mondiale, passato alla Suzuki Australia, partecipa come wild-card alla tappa del mondiale Superbike a Phillip Island, classificandosi 5º in entrambe le gare.

A fine stagione viene chiamato per sostituire un pilota infortunato nel team Molenaar Suzuki al Gran Premio d'Australia, dove lotta per il podio ma termina al sesto posto ottenendo 10 punti iridati.

Queste prestazioni attirano l'attenzione del team britannico GSE Ducati, che gli offre la possibilità di correre nel campionato Britannico Superbike, Bayliss accetta e si trasferisce in Inghilterra.

Nella prima stagione, quella del 1998, prende confidenza con le piste e la nuova moto e termina ottavo in classifica, ma nella seconda stagione è l'assoluto dominatore del campionato inglese, con 7 vittorie e 14 piazzamenti sul podio si laurea campione Britannico Superbike del 1999.

Per la stagione 2000 la Ducati decide di promuoverlo e lo manda negli Stati Uniti, a prender parte al campionato AMA Superbike con lo storico team Vance & Hines Ducati. La nuova avventura statunitense inizia nel miglior dei modi per Bayliss, che guadagna subito la pole position nel primo appuntamento della stagione, la prestigiosa 200 Miglia di Daytona, anche se poi in gara è costretto al ritiro mentre era in testa.

Nella stessa annata nel mondiale Superbike, sul circuito di Phillip Island, Carl Fogarty (4 volte campione del mondo SBK e pilota di punta del team Ducati Infostrada) incappa in un terribile incidente (dopo avere urtato in gara 2 il pilota austriaco Robert Ulm), che lo costrinse al ritiro dalle corse. Bayliss viene immediatamente chiamato dalla squadra ufficiale Ducati Corse (capitanata da Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi) per sostituire il britannico.

L'australiano esordisce una settimana dopo a Sugo in Giappone, ma le cose non vanno bene: in gara 1 cade alla prima curva subito dopo la partenza, mentre in gara 2 cade, sempre alla prima curva, dopo un contatto con il compagno di squadra, l'americano Ben Bostrom.

Dopo la brutta prova, l'australiano viene rimandato in America e sostituito a sua volta, per la successiva gara di Donington, da Luca Cadalora, ma neanche il pilota italiano, protagonista di due gare anonime, riesce a soddisfare le aspettative della squadra, così per la seguente gara di Monza la Ducati decide di dare una seconda possibilità a Bayliss.

Pur non vincendo, l'australiano a Monza lascia il segno grazie ad un sorpasso da ricordare; sul rettilineo d'arrivo transita al 4º posto, davanti a Edwards, Chili, Yanagawa e, prima della staccata, anche Haga (che gli era alle spalle) lo sopravanza, alla prima variante (dopo un rettilineo da 300 km/h) compie un sorpasso superando tutti e nello spazio di una curva passa dal 5º al 1º posto. Conclude sia gara 1 che gara 2 al quarto posto, ma la sua condotta di gara gli vale la conferma ed un ingaggio nel mondiale per tutta la stagione, venendo designato di fatto, sostituto di Fogarty. Al termine della stagione si posiziona sesto in classifica generale (pur avendo saltato 6 prove del mondiale), ottenendo ben 9 podi e 2 vittorie (ad Hockenheim e a Brands Hatch).

Sempre in sella alla Ducati 996 R del team Ducati Infostrada, nella stagione 2001 si laurea campione del mondo, salendo 15 volte sul podio, ottenendo la matematica certezza del titolo mondiale addirittura prima del termine della stagione. Ad Imola, ultimo gran premio stagionale, si presenta già da campione del mondo, però in gara-1 cade rompendosi la clavicola (mentre era in bagarre con l'Aprilia RSV 1000 di Regis Laconi) e non potrà festeggiare il finale di stagione nel miglior dei modi.

Ancora più incisivo della stagione precedente, nei primi 3 round del campionato mondiale Superbike 2002 si aggiudica 6 manche, un bottino pieno, dove lui e la 998 F 02 non lasciano spazio ad altri piloti, fino a che Edwards con la Honda VTR 1000 SP2, riapre la lotta per il titolo mondiale. Dal Gran premio di Laguna Seca Edwards inizia una lunga serie di vittorie consecutive, 9 per precisione, e Bayliss pur avendo un buon margine di vantaggio incappa in una caduta in gara due ad Assen, mentre il rivale effettua il sorpasso nella classifica generale. Come se non bastasse Bayliss incappa anche in un incidente in qualifica a Brands Hatch con il compagno di squadra Ruben Xaus. A Imola davanti a 100.000 persone, all'ultimo round, Bayliss ha 1 punto di svantaggio su Edwards. I due danno vita ad una lotta serratissima con Edwards che vince entrambe le manche e si laurea campione del mondo per la seconda volta, ed a Bayliss non resta altro che accontentarsi del secondo posto.

Nel 2003 esordisce nel motomondiale in MotoGP sempre con la Ducati, la moto è la Desmosedici GP3, con compagno di squadra l'italiano Loris Capirossi. Si presenta alla prima gara a Suzuka classificandosi quinto in gara, in tutta la stagione raccoglie tre podi ed a fine campionato si posiziona sesto nella classifica generale piloti.

Nel 2004 la Desmosedici in versione GP4 si presenta completamente rinnovata, ma l'innovazione portata da Ducati non ottiene i risultati sperati per gran parte della stagione. L'australiano fatica in ogni pista, anche a Phillip Island, solo a Valencia, ultima gara stagionale, guadagna il suo unico podio in rimonta, ma perde comunque il posto in sella alla moto di Borgo Panigale, sostituito, per l'anno successivo, da Carlos Checa. Chiude 14esimo assoluto in un campionato vinto ancora da Valentino Rossi.

Nel 2005, sua ultima stagione in MotoGP, cambia moto passando alla Honda RC211V del Camel Honda. Lo scarso feeling con la moto non lo porterà mai a conquistare buoni risultati, inoltre a sei gare dal termine si infortuna al polso in allenamento, rompendolo in più punti e abbandonando la stagione prima del termine del campionato. Per lui i migliori risultati sono due sesti posti nel GP degli Stati Uniti e in Spagna, nella prima gara della stagione; conclude 15esimo nella graduatoria finale.

Nel 2006 torna nel mondiale SBK, nella squadra dove ha già vinto il mondiale. La nuova moto, la 999, è già stata campione del mondo 2003 e 2004 sia marche che piloti, con Hodgson prima e Toseland poi, ma nel 2005 soffre la velocità e la potenza delle rivali giapponesi a 4 cilindri (in virtù anche del fatto che in quest'anno vengono ridotte le limitazioni agli airbox delle 4 cilindri), in modo particolare Suzuki e Yamaha. Bayliss riesce lo stesso a conquistare il suo secondo titolo mondiale con tre gare d'anticipo.

Con il mondiale ormai in tasca, a fine stagione si trova a dover sostituire per la terza volta in carriera un pilota infortunato, Sete Gibernau, pilota ufficiale Ducati in MotoGP, nell'ultima gara del campionato a Valencia. Il titolo di campione del mondo MotoGP è ancora da assegnare, e vede la lotta fra Valentino Rossi con la Yamaha YZR-M1 e Nicky Hayden con la Honda RC211V. Bayliss fin dalle prove del venerdì mattina è veloce, conquista il secondo posto in griglia e vince la gara (davanti a Loris Capirossi, che non tenterà l'attacco perché, visto il piazzamento di Marco Melandri, è già sicuro del terzo posto finale in classifica generale). La vittoria è da rimarcare, in quanto l'australiano non guidava una MotoGP da quando aveva lasciato la categoria l'anno prima, ed inoltre era alla sua prima uscita assoluta con le gomme Bridgestone.

Bayliss è diventato così il primo pilota nella storia del motociclismo a vincere almeno una gara sia in MotoGP che nel mondiale Superbike nella stessa stagione, ed il primo campione del mondo SBK a trionfare in MotoGP.

Nel 2007 corre da campione del mondo, ma sempre con il numero 21 sul cupolino: l'ultima volta con il numero 1 di campione ha perso il mondiale per appena 11 punti (vincendo 3 gare in più del campione del mondo 2000 Edwards).

La 999F07 non ha la potenza delle 1000 giapponesi e Bayliss in alcune occasioni fatica per tenere il passo dei rivali. Lotta comunque per tutto il campionato dimostrando di essere competitivo, ma una caduta a Donington gli pregiudica la stagione, dato che dovrà saltare entrambe le manche dell'appuntamento inglese. A seguito della caduta riporta una profonda ferita al mignolo della mano destra, e per essere in pista già dalla gara successiva decide di farsi amputare la falange menomata.

La stagione prosegue a buoni livelli, Bayliss riesce a vincere sei manche e conquista cinque podi. Alla fine del campionato si classifica quarto, dietro a Biaggi, Haga e Toseland, che si laurea campione del mondo per la seconda volta con 43 punti di vantaggio sul pilota australiano.

Nel 2008, ha annunciato che questo sarebbe stato il suo ultimo anno di corse, l’ultima possibilità di aggiudicarsi il terzo titolo superbike e l’unica chance per ottenere questo primato in sella a tre Ducati di diversa generazione. È proprio della casa di Borgo Panigale la grande novità dell’anno, con l’avvento della nuova 1098R in sostituzione della 999 che viene affidata nel team ufficiale Ducati Xerox all’australiano ed al suo nuovo compagno di squadra Michel Fabrizio.

Nella prima gara a Doha la pole position va a Troy Corser, mentre Bayliss si deve accontentare di un settimo tempo. In Gara-1, dopo un duello con Biaggi che si risolve solo alla penultima curva, vince la prima gara sulla nuova Ducati. In Gara-2 giunge quarto ed è protagonista di un contatto col compagno di squadra Michel Fabrizio. Il secondo appuntamento si tiene in Australia e nonostante un incidente si aggiudica la pole position. In Gara 1, fermata e poi ripresa, conquista la vittoria; stessa cosa nella successiva Gara 2. Dopo un mese di pausa si torna in pista a Valencia, gara uno vede Bayliss classificarsi secondo alle spalle di Lanzi; stessa posizione, ma alle spalle del giapponese Haga anche nella seconda manche. Al successivo gran premio, in Olanda, il pilota del team Ducati Xerox vince entrambe le manche, come già accaduto in Australia. L’appuntamento successivo si tiene sulla storica pista di Monza: dopo la pole position l’australiano si classifica terzo nella prima manche e si ritira nella seconda. Registra un doppio ritiro anche nella prova disputata negli Stati Uniti d'America, sul nuovo circuito statunitense di Miller. Al Nurburgring conquista un secondo e un quarto posto. In Italia, a Misano Adriatico, due terzi posti con Neukirchner che si trova ad una quarantina di punti dal pilota australiano nella classifica mondiale prima della prova da disputarsi in Repubblica Ceca. Bayliss a Brno riesce a conquistare sia la pole position che il successo in entrambe le manche. Nella gara successiva, sul circuito di Brands Hatch, parte ancora in pole ma raggranella un secondo posto in Gara 1 ed un dodicesimo in Gara 2. Dopo un mese di pausa il circo della SBK torna in pista a Donington Park, dove molti piloti, tra cui Bayliss, espongono un adesivo in memoria dello sfortunato Craig Jones, pilota del mondiale Supersport che è perito nella gara precedente a Brands Hatch. Durante tutto il weekend è la pioggia la vera protagonista; l'australiano ottiene la pole davanti ad un nutrito gruppo di wild card proveniente dal locale campionato di SBK. La prima manche viene una prima volta interrotta e poi ripresa, in seguito nuovamente accorciata a causa delle mutevoli condizioni atmosferiche; Bayliss comunque se la aggiudica per somma di tempi. In gara 2 si deve invece ritirare dopo una scivolata. Il round successivo, a Vallelunga, potrebbe regalare il titolo a Bayliss che inizia il weekend stabilendo la pole position, ma nella prima frazione l'australiano non va oltre la sesta posizione. In gara due cade alla terzultima curva rimandando la vittoria del titolo. A Magny Cours Bayliss scatta dalla terza posizione e dopo una bella partenza opta per una condotta prudente, incentrata solo all’ottenimento del titolo, vince Haga seguito dallo spagnolo Fonsi Nieto. Il terzo gradino del podio è più che sufficiente per assicurarsi il titolo con tre manche di anticipo. In gara 2 si aggiudica la nona vittoria stagionale, portando anche il titolo costruttori alla Ducati.

L'ultima gara in moto della carriera di Troy Bayliss si terrà sul nuovo circuito portoghese di Portimao, in sella alla nuova Ducati 1098 f09, destinata ai piloti della squadra ufficiale della prossima stagione e sfoggiando una livrea dedicata che sarà poi quella che caratterizzerà la 1098 di serie a lui dedicata.

In condizioni di maltempo Bayliss conquista l’ultima pole della carriera davanti al britannico Crutchlow (che partecipa a questa gara assieme al compagno di squadra Haslam in qualità di wild card). In gara uno Bayliss si aggiudica la decima vittoria stagionale, precedendo sul traguardo Checa e Corser, stesso epilogo vittorioso anche per Gara 2.

Il podio vede Bayliss accompagnato sul podio dalla moglie e dai suoi figli, oltre che dal compagno di squadra Michel Fabrizio e da Leon Haslam che ha concluso terzo la gara, mentre in campionato alle spalle del tre volte iridato conclude il compatriota Corser, davanti al futuro ducatista Noriyuki Haga.

In onore di Troy Bayliss è stato ritirato dal campionato WSBK il numero 21; tuttavia per il 2012 il pilota ha permesso a John Hopkins di utilizzarlo nuovamente.[4]

Terminata la carriera agonistica rimane legato alla Ducati come collaudatore per quel che concerne i test di sviluppo delle moto per il mondiale superbike.[5]

Nel 2015 ritorna a correre nel mondiale Superbike, prendendo parte alla gara inaugurale di Phillip Island con la Ducati Panigale R del team Aruba.it Racing-Ducati SBK in sostituzione dell'infortunato Davide Giugliano.[6]

Moto utilizzate[]

Stagione Competizione Modello # Team Immagine Ris. Punti
1998 British Superbike 996RS 32 GSE Racing - -
1999 British Superbike 916RS 32 GSE Racing
British Superbike 996RS Troy Bayliss
394
2000 AMA Superbike 996 88 -
Bayliss 996 AMA 2000
- -
Superbike 996 21 Ducati Infostrada
Ducati 996 F2000 Bayliss DM
243
2001 Superbike 996 R 21 Ducati Infostrada
996 R Bayliss 2001
369
2002 Superbike 998 F02 1 Ducati Infostrada
Ducati Infostrada 2002
541
2003 MotoGP Desmosedici GP3 21 Ducati Marlboro Team
Ducati GP3 2003 1
128
2004 MotoGP Desmosedici GP4 21 Ducati Marlboro Team
Ducati Desmosedici GP4
14° 71
2006 Superbike 999 F06 21 Ducati Xerox
2006 Ducati 999 F06
431
MotoGP Desmosedici GP6 12 Ducati Marlboro Team
0046 ducati gp6 2006 003
19° 25
2007 Superbike 999 F07 12 Ducati Xerox
999 F07
372
2008 Superbike 1098 F08 12 Ducati Xerox
1098 F08 - Troy Bayliss
460
2015 Superbike Panigale R Superbike 12 Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Ducati-bayliss-02
20° 15
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