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Sandro Munari (Cavarzere, 27 marzo 1940-vivente) è un pilota di rally italiano, ritiratosi dall'attività agonistica.

Soprannominato "Il Drago", è noto soprattutto per aver conquistato la Coppa FIA Piloti nel 1977.

Carriera[]

Inizia a correre con i kart ma, nel 1964, diventa navigatore di Cavallari a partire dal Rally di Sardegna, che la coppia conclude con un successo. La vettura è un'Alfa Romeo Giulia Super. Entrato, grazie all'appoggio di Cavallari, nell'orbita del Jolly Club, diventa pilota Lancia nel 1965. Già nel 1966 al Rallye di Montecarlo si segnala con tempi sbalorditivi. Rimane secondo assoluto fino all'ultima speciale. L'anno dopo arriva quinto e ottiene alcuni risultati prestigiosi che gli consentono di vincere il Campionato Italiano su una Lancia Fulvia 1.3 HF. Vince il Rally delle Alpi Orientali, arriva secondo al Rally 999 Minuti e al Rally di San Martino di Castrozza. In ambito internazionale si aggiudica il Tour de Corse con Luciano Lombardini. Sempre nel 1967 corre anche in circuito. Al Mugello conquista la seconda posizione della classe fino a 2000cc con una Lancia Fulvia prototipo. Il 1968 è un anno tragico per Munari. Durante la tappa di avvicinamento al Rallye di Montecarlo perde la vita il suo secondo Lombardini, che al momento dell'incidente stava guidando. Munari riprende a correre nel 1969. Vince il Rally del Sestriere in coppia con John Davenport, il Rally delle Alpi Orientali e il Rally di San Martino di Castrozza in coppia con Arnaldo Bernacchini. Giunge inoltre secondo al Rally 999 Minuti e terzo all'Elba. Si aggiudica così il Campionato Italiano. Il 1970 è un anno un po' sfortunato. Con la Lancia Fulvia 1.6 Coupè HF partecipa a numerosi eventi internazionali, ma, eccezion fatta per il Rally del Portogallo, dove giunge secondo, colleziona tanti ritiri e tanta amarezza. A Montecarlo ad esempio rompe il motore; in Svezia si pianta nella neve; al Rallye di Sanremo rompe la pompa dell'olio; al Safari, la sua gara stregata per eccellenza, si ritira per incidente; all'Acropoli è sempre il motore la causa del ritiro e al RAC Rally finisce nuovamente fuori strada. Il 1970 è anche l'ultimo anno di gare con Bernacchini, che comunque non lo affianca in tutte le gare. Al Safari e al RAC, vista la particolarità dei percorsi, si affida a navigatori esperti delle zone: al kenyota Lofty Drews nella maratona africana e a Tony Nash nella gara tra i boschi inglesi. La sua ultima gara ufficiale da pilota è la cronoscalata Trento-Bondone del 1996, dove con una Ford Escort Cosworth offre spettacolo e si impone nel Gruppo A.

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