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Fiat Panda (1980)

La prima Panda, prodotta a partire dal 1980.

La Fiat Panda è un'autovettura utilitaria, prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT, tra il 1980 ed il 2003.

Nel 2003 è stata sostituita dalla seconda generazione, sostituita a sua volta dalla terza generazione nel 2012.

Storia[]

Sul finire degli anni settanta, la FIAT dovette fronteggiare l'inatteso successo delle utilitarie francesi (prime fra tutte la Renault 4 e la Citroën Dyane). Nonostante il restyling, la 126 e la 127 iniziarono a perdere il passo sulle concorrenti. Fu quindi necessario progettare una vettura ex novo, che rilanciasse il marchio torinese nel settore delle utilitarie.

Carlo De Benedetti, all'epoca a.d. della FIAT, commissionò a Giorgetto Giugiaro il progetto di una nuova automobile: piccola, economica, con uno stile semplice e pratico. Il designer italiano riuscì a realizzare la nuova vettura in tempi brevissimi, ma la messa in produzione non fu affatto facile.

Nel gennaio del 1979 inizò un duro confronto sindacale, attraverso il quale la FLM intendeva imporre alla FIAT il dislocamento delle nuove produzioni negli stabilimenti del Centro e Sud Italia, particolarmente Cassino, Sulmona e Termini Imerese, anzichè quelli di Torino e Desio. La vertenza durò vari mesi e fu asperrima, spesso punteggiata da episodi extrasindacali di violenza, culminati il 10 novembre 1979 con la distruzione di una ventina di Panda pre-serie, date alle fiamme nello stabilimento di Desio. Tra il dicembre 1979 e il gennaio 1980 si giunse finalmente ad un accordo che prevedeva la produzione della "Panda" nello stabilimento di Termini Imerese e in quello dell'Autobianchi di Desio, dismettendo la catena di montaggio della 126.

Il 29 febbraio la vettura fu presentata in anteprima al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nei giardini del Quirinale. Il 5 marzo fece il suo debutto al Salone di Ginevra. Come con la Ritmo, la FIAT decise di assegnarli un nome di fantasia. Sin da subito fu molto apprezata dal pubblico, dimostrandosi affidabile e robusta, nonostante il design molto grezzo.

Con prezzi di listino fortemente aumentati rispetto all'ipotesi del 1978, a causa della svalutazione galoppante di quegli anni, il 25 febbraio 1980 la "Panda" fu posta in prenotazione: la "30" a 3.970.000 lire e la "45" a 4.702.000 lire. Nonostante ciò, il successivo bimestre furono raccolti più di 70.000 ordinativi.

Nel 1981 venne lanciata la Panda 45 Tetto Apribile, dotata di un tettuccio con apertura a due porzioni, mentre l'anno seguente venne lanciata la Panda 45, destinata però solamente ai paesi dove il bicilindrico della 30 era giudicato insufficiente. Inoltre anche la versione 30 venne dotata di tettuccio apribile, come optional a partire dal mese di marzo.

Al Salone di Parigi del 1982, fu presentata la Panda 45 Super, dotata di diverse novità tecniche e stilistiche. La versione 30 Super venne aggiunta agli allestimenti già presenti nel febbraio 1983. Nel frattempo venne realizzata una versione autocarro, allestita sulla base della 45. Questa versione venne realizzata principalmente per ENEL e SIP, utilizzate per la manutenzione delle linee energetiche e telefoniche, sul suolo nazionale.

Nel 1983 fece il suo esordio la versione 4x4, mentre l'anno successivo la Panda raggiunse la milionesima unità prodotta. Piccole modifiche nel novembre 1984 videro gli allestimenti rinominati “L”, “CL” e “S”. Nel marzo del 1985 compare la prima versione speciale della piccola FIAT, la Panda 30 College, versione speciale della 30 CL. Questa versione era offerta in Gran Bretagna con allestimento Super anziché CL. La Panda 45 S V.I.P. fu infatti la versione anglosassone della College nostrana. Per il mercato elvetico, la suddetta versione speciale, era offerta su base 45 CL. Arrivò nel settembre 1985 una versione speciale degna di nota denominata Nuova Panda 4x4 prodotta in soli 5000 esemplari.

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Nel gennaio del 1986, la Panda subì un restyling. Questa versione fu denominata Panda Supernova. Seguì la Panda Young, nel 1987.

Nel 1997, fece la sua ricomparsa al Salone di Ginevra per festeggiare il suo diciassettesimo compleanno, testimoniando gli oltre tre milioni e mezzo di unità vendute nel corso degli anni. Nello stesso anno, a causa di un crollo nelle vendite, FIAT decide di rilanciare nuove versioni, rinnovando gli interni.

Nel 2003 cessò la produzione, per lasciare spazio alla nuova Panda. La Panda concluse la sua storia con olre 4.500.000 esemplari venduti.

Caratteristiche tecniche[]

Fiat-panda-1980-interni

Gli interni della prima Panda

Le versioni di lancio del 1980 furono la 30 e la 45; la prima era equipaggiata con un bicilindrico raffreddato a aria da 652 cm³ (derivato dalla FIAT 126), mentre la seconda aveva un quattro cilindri raffreddato ad acqua da 903 cm³ (presente anche sulla FIAT 127).

Nel 1982 venne introdotta la 34, con un motore da 843 cm³ e 34CV (derivato dalla FIAT 850), destinata però alla sola esportazione nei paesi dove il bicilindrico della 30 era giudicato insufficiente.

Panda Sedili

Gli interni erano molto semplici, con uno stile ideale per i giovani: strumentazione raccolta, molti vani portaoggetti e totale assenza di finiture pretenziose. Inoltre, i sedili anteriori a sdraio e l'amaca posteriore, mediante una serie di ingegnosi incastri, potevano essere abbattuti orizzontalmente, formando un'unica superficie complanare dal volante al portellone del bagagliaio; questa caratteristica permetteva di trasformare l'automobile in un letto di fortuna. I cristalli piatti anziché bombati, compreso il parabrezza, consentivano una sensibile riduzione di massa e costi.

La Panda 45 Tetto Apribile, introdotta nel settembre 1981, era dotata di apertura a due porzioni (92x44 cm l'anteriore e 92x67 cm la posteriore). Questa caratteristica divenne un optional sulla versione "30" a partire dal marzo 1982.

Al Salone di Parigi 1982 venne presentata la Panda 45 Super, dotata di piccole migliorie stilistiche nelle finiture, la disponibilità del cambio a 5 marce e la nuova calandra in plastica nera (la prima con le cinque barre diagonali cromate), che distingueva l’allestimento Super dai modelli base, dotati di griglia metallica. Nel febbraio 1983 esordì anche la versione 30 Super.

La Steyr-Puch, compagnia austriaca, sviluppò un sistema a quattro ruote motrici per la successiva uscita della Panda 4x4 (tipo 153). Lanciata a giugno del 1983, era equipaggiata con un 965 cm³ da 48 cv derivato da quello presente nella Autobianchi A112. Conosciuta semplicemente come la Panda 4x4, questo modello era il primo di piccola vettura a motore trasversale a presentare un sistema 4WD. Il sistema era selezionabile manualmente, con una prima ridotta. In condizioni normali la partenza avveniva dalla seconda e la quinta aveva lo stesso rapporto della quarta nelle Panda normali. La Steyr-Puch produceva l’intero sistema di trazione integrale (frizione, scatola del cambio, l’albero motore a tre parti, l’assale posteriore con differenziale incluso e i freni) ed il tutto veniva assemblato sulla scocca (rinforzata rispetto al modello normale) nello stabilimento siciliano di Termini Imerese. Con un peso di 740 kg l’auto completava il chilometro da fermo in 38.8 sec, ed aveva una velocità massima di 135 km/h.

Apprezzata e di grande successo, la milionesima Panda venne prodotta nel luglio del 1984, e alla fine del 1985 ne erano state costruite 1.400.000 (di tutte le versioni).

Piccole modifiche nel novembre 1984 videro gli allestimenti rinominati “L”, “CL” e “S” tutti con modifiche dei dettagli che includevano l’adozione della nuova calandra, con le cinque barre diagonali, su tutte le versioni eccetto le versioni Panda 45 CL e 34. Nel marzo del 1985 compare la prima versione speciale della piccola Fiat. Esattamente cinque anni dopo il debutto nasce la Panda 30 College (versione speciale della 30 CL) con carrozzeria bicolore, offerta in due varianti: Grigio Chiaro/Grigio Scuro oppure Visone/Marrone. Naturalmente entrambi i modelli hanno la vernice metallizzata di serie, coppe ruota specifiche ed interni in ciniglia blu per la variante Grigio Chiaro/Grigio Scuro e ciniglia marrone per la variante Visone/Marrone; pneumatici maggiorati 145/70 SR 13. Questa doppia colorazione era offerta in Gran Bretagna soltanto nella variante Grigio Chiaro/Scuro con allestimento Super anziché CL. La Panda 45 S V.I.P. fu infatti la versione anglosassone della College nostrana.

Arrivò nel settembre 1985 una versione speciale degna di nota denominata Nuova Panda 4x4 prodotta in soli 5000 esemplari. Le caratteristiche della vettura riguardarono esclusivamente l'estetica e non la meccanica (la medesima della versione 4×4 in listino all'epoca ovvero col motore anteriore trasversale a 4 cilindri in linea di 965 cm³ denominato A112B1.054, aste e bilancieri, erogante 48CV DIN a 5.600 giri/min).

Restyling[]

Nel gennaio 1986 arrivò la Panda Supernova, equipaggiata con motore da 769 cm³ e da 999 cm³. Entrambi i propulsori appartengono alla famiglia FIRE, 4 cilindri raffreddato a liquido con un albero a camme in testa. Le sospensioni posteriori furono sostituite da un sistema a balestre ad uno con ruote interconnesse da un asse incurvato (Asse a Omega), simile alla Y10, con un montante centrale e sospensioni a molle elicoidali. La 4x4 continuò ad utilizzare il sistema precedente. Furono riviste anche le parti interne e le strutture, rafforzate.

Per il mercato italiono erano previste 5 versioni:

  • 750 L
  • 750 CL
  • 750 S
  • 1000 Super
  • 4x4

La versione 750 L (all'estero anche le 1000 L e 1000 L i.e.) manteneva i classici rivestimenti interni e sedili a sdraio delle vecchie versioni mentre la 1000 Super aveva gli stessi accessori interni della 4x4. Fu poi allargata la carreggiata posteriore, con una modifica alla fiancata, e la targa posteriore venne spostata sul paraurti.

Sezione tratta da Wikipedia, da riscrivere

La gamma completa, incluse le versioni per il mercato estero, erano: Panda 750 L, Panda 750 CL, Panda 750 S, Panda 1000 L, Panda 1000 L i.e., Panda 1000 CL, Panda 1000 CL i.e., Panda 1000 S, Panda 1000 S i.e., Panda 4x4 (4 ruote motrici), Panda 4x4 i.e., Panda D.

In aprile dello stesso anno vide l’introduzione di un 1301 cm³ diesel con 37 CV (un depotenziato derivato da 127/Uno) nata per sostituire la 127 D. Equipaggiato normalmente con un cambio a 5 marce era disponibile nel solo allestimento "L" fino alla fine del 1988 quando venne proposta soltanto con l'allestimento che ricalcava la versione CL, striscia arancione sul portellone compresa. La versione Van (Veicolo commerciale) fu introdotta nello stesso mese, con motori sia a benzina che diesel e con capacità di carico di 750/810 dm³. Questi ultimi in alcuni casi non avevano i finestrini posteriori e presentavano una piccola estensione in lamiera nera posizionata nella zona posteriore apribile dall'esterno per poter più facilmente accedere al carico, all'altezza dei finestrini dal lato interno vi era una mensola in legno removibile, lo sviluppo di questa versione venne portato avanti dalla Carrozzeria Maggiora, storica firma torinese, attiva dal 1925 ed abituale collaboratrice di Fiat per le versioni speciali, il van fu prototipato praticamente senza una vera e propria progettazione, assemblando in officina parti battute a mano dai tecnici e l'attrezzaggio avvenne ricavando le misure dalle parti del prototipo, i titolari della Maggiora si assicurarono così la commessa e prudenzialmente ricavarono a posteriori i disegni costruttivi dall'auto già costruita per lasciare traccia d'archivio in caso di rottura e/o manutenzione degli stampi di trancia ed imbutitura.

L’anno seguente, il 1987, venne immessa sul mercato la Panda Young con un 769 cm³ che usava lo stesso blocco (ad aste e bilancieri) del vecchio 903 cm³, usato nella prima serie, il quale produceva però gli stessi 34 CV della nuova versione FIRE, con il risultato di un minor costo di produzione e un relativo minor costo d'acquisto, il che lo rendeva un ottimo prodotto per la fetta di mercato riservata ai giovani (da cui young). La 750 Young, con allestimenti interni ricchi quasi come la fire CL, costava infatti come la più economica versione base motorizzata col motore fire, la Panda 750 L, che manteneva gli interni caratteristici del 1980. Inoltre il 999 cm³ FIRE fu migliorato con iniezione elettronica singola (SPI) e marmitta catalitica nello stesso anno, e infine fu commercializzata la Panda 4x4 Sisley (Edizione Limitata), dotata di lussuosi sedili in finta pelle beige e alcantara, pannelli beige, quadro strumenti dedicato, moquette beige, inclinometro e cielo in vellutino. Di questa serie limitata è importante ricordare anche la dotazione ricca di serie comprendente i lavafari, la presa d'aria sul cofano, portapacchi dedicato, vernice metallizzata disponibile in tre colori, cerchi verniciati color avorio con borchiette "Panda 4x4 Sisley", scritta adesiva "4x4 Sisley" su entrambe le portiere, paraspruzzi posteriori con il logo a forma di canoa stilizzata. Quest'ultima spiccava in molti dettagli interni per contraddistinguerla.

Per l'estate 1990 viene prodotta la serie limitata della "Mondiali/Italia '90", in occasione dei Mondiali di calcio 1990 disputatisi in Italia, che si presentava di colore bianco, paraurti, tergicristallo (per la Panda era unico) e tergilunotto in tinta carrozzeria e copricerchioni con pallone stilizzato. Versioni L, CL, S con motore FIRE e versione che ricalcava la "Young" con motore 750 ad aste e bilancieri, l'Italia '90 era disponibile nell'allestimento cabriolet soltanto in versione S. Nel 1988 venne superata la soglia dei 2.000.000 di esemplari prodotti e due anni dopo, nel 1990, la gamma venne arricchita dalla Panda Elettra.

Nel 1991 avvenne un altro restyling, che riguarderà interni e calandra, resa simile a quella della Tipo (nella Panda però era in plastica nera grezza) e quindi allineata con il family-feeling Fiat inaugurato nel 1988 dalla media Fiat. Anche la gamma subì variazioni: la entry level 750 Young fu modificata nelle decalcomanie ed ebbe tessuti diversi, si ebbe una nuova versione Dance col 903 cm³, mentre 750 e 1000 Fire (la prima ancora a carburatori, la seconda ad iniezione e dal '93 Euro 1) furono rese disponibili in due livelli di allestimento, base e CLX, quest'ultimo di connotazione più lussuosa e che aveva in più rispetto alla base volante a 4 razze, coppette alle ruote, selleria meglio curata ed indicatori di direzione bianchi. Comparve anche la Selecta, con allestimento basato sulla CLX ma equipaggiata del motore 1100 e di cambio automatico a variazione continua; questa fu probabilmente l'ultima versione innovativa della Panda che rimase in produzione sino al 1998 (beneficiando, nel febbraio 1995, di un aumento di potenza da 50 a 54 CV come sulle altre versioni con motore 1.1) con modifiche quasi solo nelle varie motorizzazioni, adeguati man mano alle normative che stavano entrando in vigore, soprattutto nel campo dell'inquinamento. Quindi la gamma italiana includeva:


Posteriore della 750 Fire Panda 750 Young Panda 899 i.e. CLX Panda 900 Dance Panda 750 Fire Panda 750 Fire CLX Panda 1000 Fire Panda 1000 Fire CLX La Diesel ormai non era più prodotta dall'89, tuttavia il 1301 era ancora disponibile fino al '94 nelle versioni Van.

A partire dal 1995 (in quell'anno tutta la gamma precedente fu cancellata) e fino alla fine del 2000, fu motorizzata con un 899 cm³ aste e bilancieri con 39 cavalli derivato dal vecchio 903 cm³, ad eccezione della 4x4 che montava il fire 1100; entrambi i propulsori erano dotati di iniezione elettronica SPI Weber.

Il 1995 e il 1996 sono due anni nei quali la Panda continua staticamente la sua carriera commerciale che comincia a segnare un po' il passo, nonostante sembri stregata da un successo che o bene o male le consente di rivaleggiare ancora con la ben più giovane ma meno versatile Cinquecento.

L'anno successivo, nel 1997, fa la sua ricomparsa al Salone di Ginevra per festeggiare il suo diciassettesimo compleanno, testimoniando gli oltre tre milioni e mezzo di unità vendute nel corso degli anni.[8] Il 1997 si apre con qualche novità: invece di essere pensionata a causa del minimo storico nelle vendite toccato l'anno prima, la Panda si presenta al nuovo anno con nuovi tessuti per gli interni, nuove tinte della carrozzeria, più accessori di serie, ma soprattutto con una notevole diminuzione dei prezzi che la porta a cavalcare ancora stabilmente il secondo posto tra le superutilitarie più vendute in Italia, risultando, tra l'altro, tra le poche in listino ad essere attorno i 12 milioni di lire (all'epoca). Grazie anche agli incentivi statali per la rottamazione e a questi necessari aggiornamenti, le vendite della Panda tornano ad un confortante rialzo. Vengono introdotti nella gamma l'interruttore inerziale che blocca l'afflusso di carburante in caso di incidente e l'immobilizer elettronico a chiave codificata.

Questi i modelli previsti per la gamma 1997/1998:

Panda (motore 899 cm³, 39 CV, velocità max 135 km/h) Panda Jolly (motore 899 cm³, 39 CV, velocità max 135 km/h) Panda Selecta (motore 1108 cm³, 54 CV, velocità max 140 km/h) Panda 4x4 (motore 1108 cm³, 54 CV, velocità max 130 km/h) Panda 4x4 Country Club (motore 1108 cm³, 54 CV, velocità max 130 km/h) Panda Elettra (motore elettrico da 9,2 kW, velocità max 70 km/h) La lussuosa versione Jolly prevedeva una ricca dotazione di serie che si distingueva per le borchie della Super, pneumatici extraserie (155/65-13 invece dei 135/55-13 della versione base), barre longitudinali sul tetto, fascioni paracolpi, pannelli porta integrali in tessuto, vetri atermici (azzurrati) di cui gli anteriori elettrici e i posteriori apribili a compasso, chiusura centralizzata, specchietto retrovisore lato passeggero, specchietto interno con funzione antiabbagliamento, cinture di sicurezza posteriori avvolgibili, tasca laterale destra e vernice metallizzata. La Country Club forniva gli stessi accessori di serie (escluse le borchie della Super) uniti alla trazione integrale e ad alcuni rivestimenti interni quali le coperture in plastica dei montanti anteriori e dei passaruota posteriori, il bocchettone integrale del parabrezza, di serie tempo prima nella versione Super.

Alla fine del 1998 la gamma viene ulteriormente ridimensionata: spariscono la nota Panda Selecta con cambio ECVT a variazione continua, un modello che a dire il vero non ha mai incontrato i favori degli utenti Panda nonostante la sua vocazione cittadina, e la Panda Elettra. Rimangono a listino tre sole proposte, due 900 a trazione anteriore e una 1100 a trazione integrale inseribile:

Panda Young (motore 899 cm³, 39 CV, velocità max 135 km/h) sostituisce la Panda Panda Hobby (motore 899 cm³, 39 CV, velocità max 135 km/h) sostituisce la Jolly Panda 1100 4x4 Trekking (motore 1108 cm³, 54 CV, velocità max 135 km/h) sostituisce la Country Club La Young è la versione base, la Hobby invece era le versione più accessoriata e forniva, di fatto, la stessa dotazione di serie della Jolly esclusa la vernice metallizzata che era optional (era invece di serie per la Jolly). I colori carrozzeria erano disponibili sia in tinte pastello che metallizzate: Colori Pastello: Rosso Ravenna (cod. 143), Bianco (cod. 249), Verde ulivo (cod. 376) e Nero (cod. 601). Colori metallizzati: Verde Tasmania (cod. 389), Blu Lido (cod. 498) e Grigio Steel (cod. 647). Per gli interni erano invece disponibili due fantasie: Tessuto Domino Blu per la Young e Tessuto Misto Blu per Hobby e Trekking.

Questi allestimenti con queste motorizzazioni rimarranno disponibili solo fino a dicembre 2000. Verso la metà del 2000 viene cambiato il materiale per il rivestimento dei sedili (ora in tessuto sintetico), la luce di cortesia non si accende più aprendo entrambe le portiere, ma solo aprendo quella del guidatore (viene infatti tolto del lato passeggero l'interruttore che aziona la luce di cortesia). Le cinture di sicurezza posteriori avvolgibili sono di serie anche sulla versione base. Infine tutte le versioni vengono dotate del "terzo stop", che garantisce una maggior visibilità in caso di frenata.

Da gennaio 2001, pur rimanendo invariate negli allestimenti, le Panda verranno motorizzate solo con il motore FIRE 1108 M.P.i.e. per rientrare nella categoria di omologazione "Euro 3" (si differenzia per la presenza dello sportellino per il bocchettone della benzina). Rimane in produzione con gli stessi allestimenti precedenti, due versioni 4x2 (Young e Hobby) e una 4x4 (Trekking). I colori carrozzeria e i rivestimenti interni, a parte le lancette del tachimetro e dell'indicatore carburante rinnovate, rimangono identici alla serie precedente.

Tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002 la gamma viene ampliata con altre due versioni, una 4x2 (College) e una 4x4 (Climbing). La College è identica alla Young ma si differenzia per la vernice metallizzata di serie, le borchie della Punto Star e una nuova fantasia per gli interni in Tessuto Blu Scuro. Alle tinte carrozzeria viene aggiunto l'esclusivo Azzurro Astrale (cod. 804) disponibile solo sulla versione College (di serie). La Climbing è una derivazione della Trekking, da cui si distingueva per gli interni differenti in Tessuto Verde, per l'adesivo "Climbing" sul portellone e per la possibilità di liberare le ruote posteriori (mozzi ruota liberi) quando la trazione integrale non era inserita, offrendo maggiore silenziosità di marcia e minori consumi (questo accessorio molto costoso era optional sulle versioni 4x4 trekking).

SEAT Panda[]

SEAT Panda

Una SEAT Panda.

La SEAT Panda è la versione iberica della Panda. Essa venne costruita su licenza commerciale dal 1980 al 1986, negli stabilimenti SEAT in Spagna. Al decadere dell'accordo di collaborazione tra le case automobilistiche, la Panda venne modificata il minimo indispensabile per evitare problemi di licenza e venduta con il nome di SEAT Marbella. Rimase in produzione con questo nome fino al 1998, quando uscì la SEAT Arosa, gemella della Volkswagen Lupo (in seguito all'acquisizione della SEAT da parte della Volkswagen).

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